Nuovo centro congressi
Un gioiello architettonico firmato dall’archistar Kengo Kuma
Il Nuovo Centro Congressi di Padova, in fase di costruzione nell’area Nord della Fiera, è stato “disegnato” dal noto architetto giapponese Kengo Kuma e sarà in grado di ospitare complessivamente 3500 persone. Un progetto ambizioso, fortemente voluto dalle istituzioni cittadine, che si inserisce nel percorso più ampio per fare del quartiere di via Tommaseo il luogo “propulsore” dell’innovazione, un polo di riferimento per la città, ma al contempo uno spazio con una forte capacità di attrazione a livello nazionale e internazionale.
Scheda tecnica:
Anno inizio operatività
> 2021
Superficie netta
> 3.000 mq.
Totale capienza
> 3.500 posti
Capienza Sala Giotto
> 1.600 posti
Capienza Sala Mantegna
> 1.090 posti
N. di sale ausiliari
> 5
Capienza sale ausiliari
> da 16 a 150 posti
Totale capienza sale ausiliari
> 750 posti
Una esperienza stratificata
Il progetto rappresenta un esempio concreto di architettura stratificata, unendo la tecnica giapponese dello “spatial layering”, che consiste nella sovrapposizione di elementi con diversi livelli di permeabilità, al recupero della tradizione padovana degli spazi intermedi. I due nuclei fondanti del progetto, l’Anfiteatro e la Sala Grande, sono inglobati in una sequenza di spazi che ne mediano il rapporto con l’esterno. Le grandi vetrate sommitali conferiranno un effetto unico di illuminazione alla galleria centrale.
Un disegno che “richiama” l’unicità di Padova
Se il centro cittadino è caratterizzato da una lunga e suggestiva sequenza di eleganti portici, il disegno del nuovo centro congressi si richiama a questa unicità e – con i suoi porticati esterni – intende ricreare una spazialità simile a quella della città storica. Come i porticati di Padova mediano tra strada e abitazioni o botteghe, così i grandi setti di facciata introducono all’edificio e ne accentuano la profondità, attraversando la Galleria fino a raggiungere la grande piazza che affaccia sulla Fiera.
Utilizzo flessibile degli spazi
Nell’architettura giapponese tradizionale, lo spazio rappresenta un elemento flessibile che può essere plasmato al variare delle esigenze. Ispirato a questa filosofia, il nuovo Centro Congressi è concepito di fatto come un contenitore in grado di accogliere in maniera flessibile un’ampia varietà di funzioni, trasformando i propri spazi in funzione delle caratteristiche dell’evento ospitato.